Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ingannato l’Unione europea?

Molti osservatori in Europa la pensano così. Martedì, le due più alte cariche dell’UE si sono recate in visita ad Ankara. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sono stati ricevuti da Erdogan nel suo palazzo. In questo frangente è saltato particolarmente all’occhio il trattamento riservato alla von der Leyen: la presidente ha preso posto su un divano a pochi metri da Erdogan, mentre a Michel è stata riservata una poltrona accanto al leader turco. Si direbbe che si tratti di un’offesa attentamente orchestrata. La von der Leyen è rimasta visibilmente sorpresa dalla sistemazione che l’aspettava e sul momento ha mormorato un “ehm”, prendendo poi posto sul divano.

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Capture d’écran

Il giornalista francese Jean Quatremer ha twittato: “Come ha potuto @Eucopresident cadere in questa trappola tesa dal sultano ad Ankara? Il comportamento del presidente del Consiglio europeo è una vergogna umana, politica e diplomatica per l’Europa e per il suo principio di parità tra uomini e donne”. Ad Ankara, l’inviato tedesco di “die tageszeitung”, Jürgen Gottschlich, ha definito la visita una “capitolazione al cospetto di un autocrate”.

I critici hanno sottolineato che Erdogan solo pochi giorni fa ha ritirato la Turchia dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, un trattato giuridicamente vincolante concluso dieci anni fa da 34 paesi europei sotto l’egida del Consiglio d’Europa a Strasburgo, di cui la Turchia è uno Stato membro. La piattaforma “We Will Stop Feminicide” ha contato nell’ultimo anno almeno 300 femminicidi in Turchia, la maggior parte per mano dei coniugi. Altre 171 donne sono state trovate morte in circostanze sospette.

Un portavoce del presidente turco ha affermato che l’obiettivo della Convenzione di Istanbul di promuovere i diritti delle donne è stata “dirottata da un gruppo di persone che tentano di normalizzare l’omosessualità”, qualcosa di incompatibile con i valori sociali della Turchia.

Dopo l’incontro, Charles Michel ha raccontato che entrambi avevano “intrattenuto discussioni franche con il presidente Erdogan sul futuro delle relazioni UE-Turchia”. Era nell’interesse strategico dell’UE mantenere “un ambiente stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e una relazione reciprocamente vantaggiosa e positiva con la Turchia”, ha aggiunto. L’Unione europea è stata il principale partner commerciale della Turchia.

“Abbiamo detto al presidente Erdogan che l’UE è pronta a mettere sul tavolo un’agenda concreta e positiva, basata su tre pilastri: cooperazione economica, migrazione, contatti interpersonali e mobilità. Il nostro impegno sarà progressivo, proporzionale e reversibile. E speriamo che la Turchia coglierà questa finestra di opportunità”. La cooperazione economica, ha sottolineato Michel, sarebbe “prevista in una serie di settori. Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione ad avviare i lavori preparatori”.

“Lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali sono valori fondamentali dell’UE. Abbiamo condiviso con il presidente Erdogan le nostre profonde preoccupazioni sugli ultimi sviluppi in Turchia a tale riguardo, in particolare sulla libertà di parola e sulla presa di mira di partiti politici e media”. Ha anche sollevato la questione delle Convenzioni di Istanbul, ma non ha annunciato alcuna azione concreta. “L’Unione Europea ha un interesse strategico a sviluppare un rapporto reciprocamente vantaggioso e di cooperazione con la Turchia. Allo stesso tempo, siamo determinati a difendere gli interessi dell’UE e degli Stati membri e a promuovere i nostri valori”, ha affermato Michel, aggiungendo: “Dal canto suo, l’UE è pronta a fare più fatti e meno parole. Valuteremo i progressi nel corso della riunione del Consiglio europeo di giugno”.

“Agenda positiva”

L’approccio adottato da Bruxelles nei confronti della Turchia non potrebbe essere più diverso da quello di Washington. Finora, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è rifiutato di parlare con Erdogan al telefono, figuriamoci avere un incontro diretto. Mercoledì, un funzionario del Consiglio ha affermato che Michel ha incontrato l’ambasciatore degli Stati Uniti ad Ankara. “Gli Stati Uniti e l’UE sono pienamente allineati sulla necessità di un ambiente stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e di una relazione positiva e reciprocamente vantaggiosa tra l’UE e la Turchia”. Entrambe le parti, ha aggiunto la fonte, hanno convenuto che ora spetta ad Ankara “cogliere l’opportunità”.

“Si può mettere sul tavolo un’agenda progressiva, proporzionale e reversibile e la Commissione inizierà a lavorarci”, ma Michel e von der Leyen hanno chiarito a Erdogan che senza miglioramenti nell’area dei diritti umani e della libertà di stampa, non ci sarebbe alcuna accettazione da parte degli Stati membri dell’UE “di un’agenda positiva con la Turchia”.

Autore: Michael Thaidigsmann